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Avevo 13 anni quando per “caso”, trovai una macchina fotografica Petri abbandonata in un giardino. Non sapevo ancora che quel piccolo oggetto avrebbe cambiato il mio modo di vedere il mondo. Da quel giorno non ho mai smesso di fotografare. Solo dopo molto tempo ho capito che quella macchina fotografica non era solo un oggetto smarrito. Era una coincidenza che mi avrebbe insegnato a guardare con intenzione.

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Nel 1980  insieme ad altri tre fotografi  fondai lo studio Spazio Visivo a Roma. Lo studio, con tre sale di posa, lavorava essenzialmente nell’ambito del settore pubblicitario. In breve tempo iniziammo a collaborare con le più grandi agenzie come Armando Testa, Saatchi, Y&R, e clienti diretti come Ford, Mercedes, Alitalia, Hilton, Poltrona Frau. . . Successivamente affiancammo al settore ADV la collaborazione con i Beni Culturali, facendo anche mostre e istallazioni in Italia e all’estero.

 

Siamo stati tra i primi in Italia ad avere negli anni 90 un sistema made in USA

“Imaginator” per l’elaborazione elettronica delle immagini, prima della nascita dei Pc e di Photoshop.

Ho quindi seguito dall’inizio la trasformazione della fotografia assorbendone le numerose potenzialità.

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Sono un uomo fortunato, fotografo con estremo piacere da oltre trenta anni.  Ho dato sempre assoluta importanza allo studio della luce, che è alla base di ogni fotografia.

Al lavoro in sala di posa e in esterno per la pubblicità, la ricerca fotografica è stata una mia costante attività parallela, alla quale non ho mai rinunciato, sia con la pellicola che con il digitale e che mi ha portato, nel corso degli anni, a esplorare e navigare nuove forme di espressione e d’immaginazione, a esplorare la possibilità di utilizzare tecniche di ripresa che stravolgessero la tecnica accademica tradizionale.

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Oggi realizzo le mie immagini principalmente con attrezzatura digitale in alta definizione, ma conservo ancora i miei banchi ottici Sinar, per lavorare in pellicola quando ne sento la necessità.

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